La Diuina Comedia di Dante, di nuouo alla sua vera lettione ridotta con lo aiuto di molti antichissimi esemplari. Con argomenti, et allegorie per ciascun canto, & apostille nel margine. Et indice copiosissimo di tutti i vocaboli piu importanti vsati dalpoeta, con la sposition loro.
Titolo: La Diuina Comedia di Dante, di nuouo alla sua vera lettione ridotta con lo aiuto di molti antichissimi esemplari. Con argomenti, et allegorie per ciascun canto, & apostille nel margine. Et indice copiosissimo di tutti i vocaboli piu importanti vsati dalpoeta, con la sposition loro.
Pubblicazione: In Vinegia : appresso Gabriel Giolito de Ferrari, et fratelli, 1555 (In Vinegia : appresso Gabriel Giolito de Ferrari, et fratelli, 1554).
Descrizione fisica: [36], 598, [2] p. : ill. ; 12°
Lingua: Italiano
Luoghi: Venezia
Paese: Italia
Autori: 1.Alighieri, Dante <1265-1321>
Editori: 1.Giolito De Ferrari, Gabriele & fratelli
Fonti: ADCAM, BNMTT, BOGIO, CELAU, CRMOC, LAIT, REPAN, VEFCC, VICOM
Identificativo: CNCE 1170
Prima edizione con l’intervento di Lodovico Dolce, poligrafo veneziano il cui nome è fortemente intrecciato, anche a titolo personale, con quello dei Giolito, presso i quali uscirono trentanove edizioni di venti sue opere, ma soprattutto una quarantina di curatele e rivisitazioni del testo che ben gli valgono il titolo di mediatore culturale. Prima del testo vi è la Vita di Dante scritta dal Dolce, il quale dedica al vescovo di San Marco e consigliere dell’Imperatore, Coriolano Martirano, traduttore di classici ed autore lui stesso.
È qui stampato per la prima volta l’aggettivo Divina anteposto a Comme- dia, definizione che, da allora, è stata universalmente recepita ed accettata.
Gamba la definisce scorretta, ma ben corredata quanto a dichiarazioni, allegorie e postille e all’indice, anche il Mambelli la dichiara elegante per caratteri, ma scorretta .
Le xilografie sembrano libere riduzioni dei disegni dell’edizione Marcolini del 1544.
Giolito De Ferrari,
Gabriele & fratelli
Società tipografica attiva a Venezia. I fratelli di Gabriele erano Giovanni Francesco e Bonifacio; della società faceva parte anche il fratellastro Giovanni Cristoforo.