Le terze rime di Dante
Titolo: Le terze rime di Dante.
Pubblicazione: (Venetiis : in aedib. Aldi, men. Aug. 1502).
Descrizione fisica: [244] c. ; 8°
Lingua: Italiano
Luoghi: Venezia
Paese: Italia
Marca: 1.Ancora con delfino e la scritta: Aldus (K174 - V392 - Z38) - In fine
Autori: 1.Alighieri, Dante <1265-1321>
Editori: 1.Manuzio, Aldo <1.>
Fonti: ADCAM, BMSTC, BNE, CAMAN, CELAU, CHROV, FBM, GAFOP, LEEMF, MASEV, MOALB, ONB, REALD
Identificativo: CNCE 1144
Prima edizione cinquecentina della Commedia, prima aldina e prima nel formato enchiridion ideato proprio dal Manuzio, essendo tutte le precedenti edizioni in folio. E ancora: prima apparizione per la famosa ancora che, dice il Renouard, fu impiegata “in corso d’opera”, in quanto non tutte le edizioni portano al fine la marca tipografica celebre in tutto il mondo.
Sempre il Renouard ci informa che il testo fu esemplato su un manoscritto consegnato ad Aldo da Pietro Bembo – non nuovo a siffatta forma di collabo- razione, essendosi così comportato per l’edizione del Petrarca dell’anno pre- cedente – e ripresa dagli Accademici della Crusca per loro ristampa, secondo il Gamba, che la qualifica come “molto rara”.
Editore e tipografo attivo a Venezia. N. a Bassiano presso Latina probabilmente nel 1452, dopo aver studiato a Roma e a Ferrara divenne precettore di Alberto e Lionello Pio a Carpi. Trasferitosi a Venezia, costituì una società tipografico-editoriale con Pietro Francesco Barbarigo e Andrea Torresano il vecchio, attiva fino alla morte di Barbarigo. Lavorò dapprima a casa propria, in piazza Sant'Agostino, poi in quella dei Torresano, presso la chiesa di San Paterniano. Sposò Maria, figlia di Andrea Torresano, e ne ebbe tre figli, Marco Manuzio, Antonio e Paolo, e due figlie, Alda e Letizia. M. il 6.2.1515. Fu il primo tipografo ad usare i caratteri italici e i formati in 8°, e promosse accurate edizioni critiche dei classici latini e greci.