Comedia del diuino poeta Danthe Alighieri, con la dotta & leggiadra spositione di Christophoro Landino: con somma diligentia & accuratissimo studio nuouamente corretta, & emendata: da infiniti errori purgata, ac etiandio di vtilissime postille ornata. Aggiuntaui di nuouo vna copiosissima tauola, nella quale si contengono le storie, fauole, sententie, & le cose memorabili & degne di annotatione che in tutta l'opera si ritrouano.
Titolo: Comedia del diuino poeta Danthe Alighieri, con la dotta & leggiadra spositione di Christophoro Landino: con somma diligentia & accuratissimo studio nuouamente corretta, & emendata: da infiniti errori purgata, ac etiandio di vtilissime postille ornata. Aggiuntaui di nuouo vna copiosissima tauola, nella quale si contengono le storie, fauole, sententie, & le cose memorabili & degne di annotatione che in tutta l'opera si ritrouano.
Pubblicazione: In Vinegia : ad instantia di m. Gioanni Giolitto da Trino, 1536 (In Vineggia : per m. Bernardino Stagnino, 1536).
Descrizione fisica: [28], 440 c. : ill. ; 4°
Lingua: Italiano
Luoghi: Venezia
Paese: Italia
Autori: 1.Alighieri, Dante <1265-1321>
2.Landino, Cristoforo <1425-1498>
Editori: 1.Giolito De Ferrari, Giovanni <1.>
2.Stagnino, Bernardino <1.>
Fonti: ADCAM, BMSTC, BOGIO, CASEM, CHROV, GAFOP, LAIT, LEUB, MDCOM, MICSE, PACOM, PISTA, REPAN, STRMB, ULB, ZABOO/A
Identificativo: CNCE 1162
Uno dei due libri editi nel 1536 dal capostipite della famiglia Giolito, Giovanni il vecchio, dopo la non felice esperienza presso l’Università di Torino e terza stampa dello Stagnino dopo quelle del 1512 e del 1520 che il Bongi definisce alquanto meno rara delle precedenti. La famiglia Giolito sparge il suo nome per tutto l’arco del XVI° secolo, prima nella natia Trino, in Piemonte e poi a Pavia e soprattutto a Venezia, dove i discendenti di Giovanni continueranno fino alla fine del secolo, non solo stampando ma, con Giovanni junior, anche traducendo.
Editore, libraio e tipografo attivo a Trino, Pavia, Venezia e Torino, figlio di Cristoforo e padre di Gabriele, Giovanni Francesco e Bonifacio. Fu il primo ad aprire una stamperia a Trino, dove rimase sino al 1523 e dove lavorò anche in società con Gerardo Zeglio. A Pavia fu editore di testi giuridici, stampati da Giovanni Andrea Bosco, Gaspare Nebbi, Giacomo Pocatela e Bernardino Garaldi, dal 1503 al 1520 e aprì una libreria nel 1539. Nel 1523 si recò a Venezia con Gabriele, rimanendovi fino al 1534, quando si trasferì a Torino, dove aprì nel 1535 una tipografia ad uso dell'Università, attiva solo un anno. Tornato a Venezia, si servì delle tipografie di Agostino Bindoni e di Bartolomeo Zanetti finché non poté aprirne una propria con il materiale appartenuto a Bernardino Stagnino. Si sposò tre volte: la prima con Guglielmina Borgominieri, da cui ebbe Gabriele, la seconda con Beatrice, da cui ebbe Giovanni Francesco e Bonifacio, la terza con Dorotea dei conti di Tronzano. M. a Torino nell'ottobre del 1539, secondo Ascarelli-Menato, a Trino fra il 1539 e il 1540, secondo il Dizionario biografico degli italiani.