Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa dell'italica lingua, con alcune lettere a gl'infrascritti nobili spiriti: cioè, al Cesano, & al Caualcanti. Al signor Renato Triuultio, & al clariss. signor Domenico Veniero: col quale in particolare discorre sopra il Corbaccio. Con vn trattato, intitolato la Varchina: doue si correggono con molte belle ragioni, non pochi errori del Varchi, del Casteluetro, & del Ruscelli. Et alcune bellissime annotationi sopra il Petrarca.

Titolo: Battaglie di Hieronimo Mutio giustinopolitano, per diffesa dell'italica lingua, con alcune lettere a gl'infrascritti nobili spiriti: cioè, al Cesano, & al Caualcanti. Al signor Renato Triuultio, & al clariss. signor Domenico Veniero: col quale in particolare discorre sopra il Corbaccio. Con vn trattato, intitolato la Varchina: doue si correggono con molte belle ragioni, non pochi errori del Varchi, del Casteluetro, & del Ruscelli. Et alcune bellissime annotationi sopra il Petrarca.

Pubblicazione: In Vinegia : appresso Pietro Dusinelli, 1582.Descrizione fisica:[12], 216 c. ; 8°

Note: Var. B: manca nel titolo "Per diffesa dell'italica lingua".
Lingua: Italiano

Luoghi: Venezia
Paese: Italia

Marca: 1.Fortuna (donna su nave con vela al vento). A prora Mercurio con caduceo. In cornice figurata 

Motto: In dies arte ac fortuna. (Z577) - Sul front.

Autori: 1.Muzio, Girolamo <1496-1576>
Editori: 1.Dusinelli, Pietro 
Fonti: ADCAM, BMSTC, CAMES, CHBEC, EMCOM, FAGOP, FBM, LAIT, MLSMS, NUC, PETRC, PVSEM, REPAN, TNSBE, VITGR

Identificativo: CNCE 35183

MARCA TIPOGRAFICA

Pietro Dusinelli

Tipografo attivo a Venezia. Lavorò da solo, per numerosi editori, e in società con Girolamo Porro, Francesco Porta e Giovanni Battista Ugolino. Stampò spesso per la Compagnia Minima, di cui probabilmente faceva parte. Continuò l'attività almeno fino al 1621. Secondo Simonetti aveva bottega all'insegna della Pace.


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GIROLAMO MUZIO

Girolamo Muzio (1496 - 1576). Nato a Padova da famiglia istriana (Giu- stinopoli, cioè Capodistria) è un figliolo fedele del suo secolo. Vissuto da una corte a un’altra, sempre alla ricerca di una protezione che lo sollevasse dai problemi economici, poligrafo, esperto di duello, accanitamente anti luterano, ci ha lasciato una copiosa bibliografia che per, quel che ci interessa, è ben rappresentata dal volume in mostra dove, tra gli altri, polemizza in materia di lingua con Benedetto Varchi. Morì nella villa della Paneretta, chiantigiana proprietà dell’ultimo protet- tore Ludovico Capponi, nel 1576.