Opere del diuino poeta Danthe con suoi comenti recorrecti et con ogne diligentia nouamente in littera cursiua impresse.
Titolo: Opere del diuino poeta Danthe con suoi comenti recorrecti et con ogne diligentia nouamente in littera cursiua impresse.
Pubblicazione: [Venezia : Bernardino Stagnino il vecchio] (Impressa in Venetia : per miser Bernardino Stagnino da Trino de Monferra, 1520 adi XXVIII marzo).
Descrizione fisica: [12], 441 [i.e. 440] c. : ill. ; 4°
Lingua: Italiano
Luoghi: Venezia
Paese: Italia
Marca: 1.S. Bernardino da Siena con disco radiante con monogramma di Cristo IHS e tre mitre. In cornice. (K314 - Z177) - Sul front.
Autori: 1.Alighieri, Dante <1265-1321>
Editori: 1.Stagnino, Bernardino <1.>
Fonti: ADCAM, BMSTC, BRDEL, LAIT, PETRC, PISTA, REPAN
Identificativo: CNCE 1156
Ulteriore edizione col commento landiniano rivisitato (o raffazzonato, secondo il Gamba) da Pietro da Figino, si distingue per il bel frontespizio in rosso e nero e per la ricchezza delle incisioni in legno, alcune di notevole impatto. È la seconda edizione (dopo quella del 1512 e prima di quella del 1536) resa da questo piemontese (altra terra di stampatori) imparentato con la famiglia dei Giolito.
Bernardino (sicuramente devoto dell’omonimo Santo senese, al quale aveva intitolato la tipografia e del quale apponeva l’immagine corredata del celebre trigramma sui frontespizi) stampò anche a Pavia, nella nativa Trino e a Pesaro.
Editore e tipografo attivo a Venezia e a Trino, figlio di Giovanni. Nato a Trino, apparteneva alla famiglia dei Giolito De Ferrari ma si firmò sempre con il soprannome di Stagnino. Forse era il cugino più anziano di Giovanni il vecchio. Iniziò lavorando nell'officina padovana di Johannes Herbort, di cui ereditò una parte del materiale tipografico. A Venezia ebbe domicilio in contrada S. Maurizio e a Padova in contrada Borgo Pieve. Come editore, a Venezia si servì delle tipografie di Giovanni Ragazzo e di Gregorio De Gregori. Dalla moglie Elisabetta ebbe una figlia, Gasparina. Nel 1538 cedette l'attività ai suoi nipoti, che nominò suoi eredi nel testamento. M. nel 1540.