Dante con l'espositione di m. Bernardino Daniello da Lucca, sopra la sua comedia dell'Inferno, del Purgatorio, & del Paradiso; nuouamente stampato, & posto in luce.
Titolo: Dante con l'espositione di m. Bernardino Daniello da Lucca, sopra la sua comedia dell'Inferno, del Purgatorio, & del Paradiso; nuouamente stampato, & posto in luce.
Pubblicazione: In Venetia : appresso Pietro da Fino, 1568 ([Venezia : Pietro da Fino]).
Descrizione fisica: [12], 727, [1] p. : ill. ; 4°
Lingua: Italiano
Luoghi: 1.Venezia
Paese: Italia
Marca: 1.Gallo ad ali spiegate su un globo poggiato su un libro chiuso.
Motto: Tota nocte excubo (Q41 - V326 - Z579) - Sul front.
2.Gallo ad ali spiegate su un globo poggiato su un libro aperto. ; Motto: Excubo ac vigilo (U398) - In fine
Autori: 1.Alighieri, Dante <1265-1321>
2.Daniello, Bernardino <m. 1565>
Editori: 1.Da_Fino, Pietro
Fonti: ADCAM, BABOC, BMSTC, BSB, CHROV, GAFOP, LAIT, LEDAN, MLSMS, MOURU, NUC, ONB, POFOS, RUSAL, TVSEV
Identificativo: CNCE 1172
Nuovo commento, anche questa volta di un lucchese, Bernardino Daniello, impresso dopo la sua morte occorsa a Padova nel 1565, che la Treccani definisce “letterato mediocre” e il commento “opera senile”; sempre la Treccani lo riabilita parzialmente riconoscendo in lui una grande ammirazione per Dante anche se in parte inconfessata essendosi, il Daniello, schierato tra i petrarchisti seguendo l’insegnamento del maestro Trifon Gabriele, intimo del Bembo.
Lo stampatore Pietro da Fino (Fino dal Monte, in provincia di Bergamo e non Fino Mornasco in provincia di Como) nel citato articolo sul Daniello viene definito “oscuro”; ad oggi il Censimento nazionale enumera undici edizioni da lui sottoscritte.
Editore e libraio, originario di Fino del Monte presso Bergamo, attivo a Venezia. Nel 1571 fu multato dall'Inquisizione per detenzione di libri proibiti. M. tra il 1571, data in cui viene menzionato in documenti della corporazione dei librai e stampatori, e il 1575, quando compare la sottoscrizione degli eredi.
Della famiglia Danielli da Pisa, nacque a Lucca intorno alla fine del '400.
Della famiglia Danielli il Libro di Cancelleria della città di Lucca registra che un certo Daniello del già Thomaso da Pisa chiese ed ottenne la cittadinanza lucchese il 26 febbr. 1440, mentre nel 1496 figura un altro membro della famiglia, suo omonimo, che possedeva una casa e cortile in contrada San Martino. Sembra piuttosto improbabile che questi corrisponda al Daniello.